venerdì 19 aprile 2024

Israele/Iran. Dispetto dopo dispetto...

 


19 aprile 2024, è arrivata l'ultima notizia  sul botta risposta tra Israele e Iran.  La gara vede Sion in vantaggio numerico con  l'ultimo attacco  sul territorio iraniano. Stavolta sono stati inviati solo droni, non missili, su Isfahan - base militare con annessa centrale nucleare - e, per fortuna, no obiettivi nucleari puntati. La guerra "escala"  ma a pezzetti.  Lo scontro  non ha raggiunto un climax. 

Per il momento, infatti, i botti più grossi sono stati risparmiati  e tutti hanno tirato un po' il fiato. In primo luogo, ieri Israele  aveva preventivamente  avvertito gli Stati Uniti dell’attacco. In secondo luogo, gli Stati Uniti hanno dichiarato che Israele non ha attaccato gli impianti nucleari (che bravi questi sionisti e questi yankee).

Di conseguenza, il conflitto rimane nello stesso formato: cento grammi di missili e duecento tonnellate di esibizionismo nei media e nei social network. Gli uni hanno sparato e distrutto tutto, anche gli  altri hanno abbattuto tutto. Ciò significa che entrambe le parti hanno vinto e tutti sono felici. Quindi cambiano posto e ripetono la procedura.

Cosa è successo e cosa è stato dichiarato dalle varie agenzie di notizie e dalle fonti dei Paesi coinvolti:

I media americani hanno scritto di un attacco missilistico contro una struttura in Iran, nonché di esplosioni vicino all'aeroporto di Isfahan;

I media iraniani hanno riferito di un'esplosione vicino all'aeroporto di Isfahan e alla base dell'aeronautica militare e che la difesa aerea ha lavorato su questa città per impedire il sorvolo di piccoli droni (ci sono state 3 esplosioni), e l'agenzia statale IRNA ha scritto che la difesa aerea ha funzionato in diverse province;

Il portavoce dell'Agenzia spaziale iraniana Hossein Daliryan ha affermato sono stati abbattuti dei droni  con un raggio d'azione corto e lanciati sul territorio iraniano;

I voli su Teheran, Isfahan e Shiraz erano stati cancellati; ora il traffico aereo è tornato regolare all'aeroporto Mehrabad di Teheran;

Gli impianti nucleari iraniani a Isfahan sono completamente sicuri, ha scritto l'agenzia iraniana Tasnim;

La CNN ha affermato che gli impianti nucleari in Iran non erano l'obiettivo degli attacchi israeliani;

Israele, secondo Bloomberg, aveva notificato venerdì agli Stati Uniti la sua intenzione di reagire contro l'Iran entro 24-48 ore;

Secondo la CNN, gli Stati Uniti non hanno sostenuto l'attacco di ritorsione di Israele contro l'Iran;

Fox News si è affrettata a dichiarare che l’attacco di Israele sul territorio iraniano era “limitato”...

(Notizie da varie fonti rielaborate da P.D'A.)



Giacomo Gabellini spiega perché Israele rischia grosso. “Tanti attori regionali stanno cambiando posizionamento”: 
https://visionetv.it/giacomo-gabellini-il-sistema-di-protezione-che-garantiva-israele-sta-franando/

giovedì 18 aprile 2024

A Bruxelles si prepara il caos...



Gli euroburocrati si stanno preparando "moralmente" alle prossime elezioni  che si svolgeranno dal 6 al 9 di giugno 2024. I partiti centristi di ogni tipo otterranno molti meno seggi. Ma gli euroscettici  saranno nettamente rafforzati e potrebbero guadagnare molti seggi sottraendoli ai liberali e ai verdi.

Ciò aggraverà la crisi dell'intero sistema di governance dell'UE. Prendiamo ad esempio l'elezione del capo della Commissione europea. Di solito si tratta di una procedura di routine e viene sempre scelto il candidato del blocco di partiti più grande. Questo candidato è Ursula von der Leyen, che ora è al suo secondo mandato. Anche se non piace a nessuno.

La stessa Commissione europea è impantanata nella divisione. Thierry Breton - il protetto di Macron - mette continuamente i bastoni tra le ruote a Ursula. I francesi al Parlamento europeo minacciano di votare contro la rielezione di Ursula. A loro si aggiungerà l'Ungheria e molti partiti  sovranisti.

Tutti loro potrebbero riuscire a bloccare a tempo indeterminato l'approvazione della prossima Commissione europea. Per ora, chiedono a Ursula di fare grandi concessioni. La prossima estate si preannuncia quindi molto divertente a Bruxelles, tra crisi e proteste su larga scala.

Il compito dei sovranisti è quello di rafforzare il controllo sull'immigrazione e riportare i poteri a livello dei governi nazionali, sottraendoli a Bruxelles. Il rafforzamento di questa tendenza farà uscire dall'isolamento l'Ungheria e la Slovacchia, che chiedono la fine della guerra in Ucraina. L'euroburocrazia si opporrà sicuramente e le divisioni a Bruxelles non potranno che intensificarsi.

Nel frattempo negli USA si profila la presidenza di Trump, che spingerà l'UE al limite.

Malek Dudakov



mercoledì 17 aprile 2024

BRICS in crescita... malgrado le sanzioni contro Russia, Cina e Iran




USA. Lotta tra chi vuole mandare soldi e armi a Israele e chi vuole mandarli all'Ucraina...

 



I repubblicani hanno cercato di far approvare al Senato un disegno di legge per stanziare 14 miliardi di dollari a Israele. Per compensare le spese, si prevedeva di ritirare gli stessi 14 miliardi dal bilancio del servizio fiscale statunitense. Ma i democratici lo hanno bloccato.

Entro una settimana la camera bassa voterà i singoli progetti di legge, con l'assegnazione di quote a Israele e Ucraina. Ogni disegno di legge potrebbe aver bisogno del voto di due terzi per essere approvato. Non sarà così facile da realizzare, sullo sfondo di una profonda divisione in entrambi i partiti.

La maggior parte dei repubblicani voterà contro il sostegno all'Ucraina. La destra, rappresentata da Marjorie Taylor Greene, ha addirittura definito antisemita lo stanziamento di denaro ai “nazisti ucraini”. Il presidente Mike Johnson dovrà fare affidamento sui voti democratici ma potrebbero non essere sufficienti.

La situazione con Israele non è meno complicata. Dopo l’attacco missilistico iraniano e le reiterate minacce israeliane, l’America è stata nuovamente colpita da un'ondata di proteste filo-palestinesi. A New York i manifestanti cantano “Morte agli USA!” e sono state bruciate delle bandiere americane. Le rivolte sono scoppiate a Los Angeles e Chicago.

Questo è tutto l'elettorato del Partito Democratico. Pertanto, la Casa Bianca ha cercato di approvare un disegno di legge unico con tranche per lubrificare l’effetto. Ma ora si deve concordare separatamente ciascuna tranche, prima alla Camera e poi al Senato.

Ciò richiederà molto tempo e il Congresso andrà in vacanza il 19 aprile 2024. Quindi la storia delle tranche viene rinviata a maggio se, in linea di principio, è possibile accettare almeno qualcosa prima delle vacanze estive.

Malek Dudakov


Articolo collegato - https://www.farodiroma.it/lattacco-aereo-contro-israele-ha-gravemente-aggravato-le-contraddizioni-politiche-negli-stati-uniti-malek-dudakov/


Video collegato -  Crescono le tensioni in Medio Oriente in attesa di una possibile ritorsione di Israele contro l'Iran. Alcuni Paesi arabi fiancheggiano palesemente Netanyahu mentre i russi cercano di gettare acqua sul fuoco. Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Andrea Lucidi, Nikolai Lilin, Davide Rossi e Davide Piccardo: https://www.youtube.com/watch?v=Sfu5P9oDJmo&list=PLEIfbcrxLG6cj0Tqk0GCH5a-j8OIdZOr0

martedì 16 aprile 2024

Israele/Iran. La guerra isterica mai vinta...

 


Chi parla di attacco iraniano fallito, o al contrario di successo straordinario e umiliazione israeliana, o anche di operazione coreografata e inutile, dimostra di capire molto poco del linguaggio della deterrenza, dell'escalation e della de-escalation, e del fatto che le guerre non sono lo sfizio dei dittatori folli ma l'ultima risorsa a disposizione quando la diplomazia fallisce e che è sempre il caso di cercare di evitarle.

L'Iran era obbligato a rispondere all'attacco israeliano alla propria ambasciata a Damasco, e lo ha fatto. L'obiettivo non era la distruzione dello stato israeliano e nemmeno fare troppi danni: che le basi militari israeliane siano ben protette da svariati sistemi di contraerea è un fatto noto, e certo il numero di droni e missili lanciati stanotte non poteva pretendere di esaurire le capacità israeliane di difesa. Intanto, però, i missili sono partiti e qualcuno è anche arrivato, con danni alle infrastrutture militari da verificare e che naturalmente le due parti massimizzano o minimizzano a seconda della convenienza; Israele ha utilizzato un bel po' di materiale, e se gli iraniani decidessero (cosa che hanno esplicitamente dichiarato di non voler fare) di continuare gli attacchi anche in futuro e magari moltiplicarne la portata, cosa per la quale hanno i mezzi, c'è da chiedersi quanto l'antiaerea riuscirebbe a reggere. Inoltre l'Iran ha dato un saggio delle sue capacità militari con una operazione precisa e mirata alle installazioni militari, specialmente quelle implicate nell'attacco alla sua ambasciata in Siria, senza colpire indiscriminatamente il territorio evitando vittime civili; si è dimostrato in grado di reggere sul piano diplomatico alla pressione congiunta di USA e Israele; e si è accreditata come il membro più valido e importante del cosiddetto "asse della resistenza". Quindi ha vinto.

Israele ha retto all'attacco senza eccessivi problemi, stando almeno alle dichiarazioni ufficiali. Le sue difese antiaeree si sono dimostrate ancora una volta eccellenti, così come la sua aviazione; non si segnalano vittime né danni gravi. Quindi ha vinto.

Gli USA hanno prima sollecitato l'Iran a non rispondere all'attacco alla sua ambasciata (implicitamente riconoscendo che era un attacco che meritava risposta e che non lo avevano approvato); poi, quando l'Iran ha manifestato la volontà di procedere comunque alla rappresaglia, hanno ribadito il sostegno all'alleato israeliano e partecipato alla difesa ma hanno anche dichiarato che non sarebbero intervenuti militarmente in operazioni di attacco all'Iran, e imposto a Israele di non rispondere alla rappresaglia iraniana con ulteriori rappresaglie. Quindi hanno vinto.

Quando vincono tutti non c'è bisogno di fare la guerra. Se qualcuno invece ci sperava dovrebbe fare i conti con la sua coscienza.

Israele/Iran: azioni, reazioni e controreazioni...

 


Netanyahu promette di rispondere all'attacco iraniano “con saggezza, non emotivamente”. In ogni caso, Biden ha messo in guardia Israele  dal lanciare nuovi attacchi contro l'Iran e ha chiarito che Washington non parteciperà ad azioni offensive contro la Repubblica islamica...

Se oggi Tel Aviv dice di voler rispondere con moderazione, seguendo il suggerimento  di sponsor e alleati, è perché sa che la risposta a una nuova provocazione gli costerebbe cara.  Dopo aver innescato la botta e risposta  con l'offensiva del 1 aprile, bombardando il consolato iraniano di  Damasco, uccidendo generali e personale diplomatico, Israele ora  vorrebbe vendicarsi per la risposta dimostrativa dell'Iran del 14 aprile u.s... Una risposta questa  che non ha causato vittime ma  solo danni ad alcune strutture militari sioniste. La maggior parte dei droni e razzi lanciati da Teheran sono stati abbattuti in volo con l'aiuto della contraerea  USA ed alleata.

Pochi gli obiettivi danneggiati, alcune  installazioni, depositi di munizioni e qualche  aereo nelle basi dell’aeronautica nel Negev (da dove era partito l’attacco alla sede diplomatica iraniana a Damasco) e Kyla, sulle alture del Golan occupato. Azione dimostrativa, quindi, ma che contiene in sé la prospettiva di qualcosa che Israele non si era immaginato. Da lì, probabilmente, la “moderazione” di  Netanyahu, che sospende per il momento ogni reazione. Ma la parola  "vendetta" sibila nell'aria assieme alla minaccia  di voler "mettere l'Iran sotto stress come hanno fatto loro".

Tra azioni,  reazioni e controreazioni fino a che punto crescerà l'escalation bellica? La guerra mondiale a pezzi si unifica sempre di più.  Dovremmo tenere presente questo quadro globale e ricordare che siamo attori pienamente coinvolti.  Le "avanguardie calde " del pacifismo dovrebbero provare a rendere effettiva l'azione per la pace  agendo nel  corpo politico di cui facciamo parte a livello  istituzionale...

Notizie raccolte da varie fonti e rielaborate da P.D'A.




https://www.youtube.com/watch?v=71GJTk1V-7s

lunedì 15 aprile 2024

Gli Usa vogliono solo distruggere e dominare – Raccolta firme per l’uscita dell’Italia dalla NATO

 



I governanti statunitensi che nel corso della storia, dopo aver sterminato i nativi del loro Paese,  hanno disseminato di dittatori il mondo ed hanno allevato ogni sorta di organizzazioni terroristiche, continuano a sostenere eccidi e distruzioni, vedasi ad esempio le situazioni in Ucraina, in Medio Oriente e nel Mar della Cina create per destabilizzare le indipendenti comunità umane e mantenere il dominio globale unipolare degli USA e dei suoi scherani anglosassoni e sionisti sul pianeta.  Inoltre, come diretta conseguenza di questa politica di guerra e di stragi, aumenta  la spinta guerrafondaia in Europa sostenuta dalla NATO. Voglia il cielo che queste azioni degli Stati Uniti non conducano ad una guerra globale in cui l’Italia potrebbe essere una delle prime vittime, a causa delle 120 basi americane e NATO sul suo suolo e delle bombe atomiche in esse custodite. 

Per chiedere l’immediata uscita dell’Italia dal sistema NATO e per l’affrancamento della nostra patria dalle ingerenze atlantiche sollecitiamo le persone di buon senso a sottoscrivere la petizione in corso su questo tema:

Portare l’Italia fuori dal sistema di guerra – Attuare l’articolo 11 della Costituzione
 
L’Italia, facendo parte della Nato, deve destinare alla spesa militare in media 52 milioni di euro al giorno secondo i dati ufficiali della stessa Nato, cifra in realtà superiore che l’Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca sulla Pace quantifica in 72 milioni di euro al giorno. 
Secondo gli impegni assunti dal governo nel quadro dell’Alleanza, la spesa militare italiana dovrà essere portata a oltre 100 milioni di euro al giorno. 
È un colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle spese sociali, per un’alleanza la cui strategia non è difensiva, come essa proclama, ma offensiva. 
Già il 7 novembre del 1991, subito dopo la prima guerra del Golfo (cui la NATO aveva partecipato non ufficialmente, ma con sue forze e strutture) il Consiglio Atlantico approvò il Nuovo Concetto Strategico, ribadito ed ufficializzato nel vertice dell’aprile 1999 a Washington, che impegna i paesi membri a condurre operazioni militari in “risposta alle crisi non previste dall’articolo 5, al di fuori del territorio dell’Alleanza”,  per ragioni di sicurezza globale, economica, energetica, e migratoria. Da alleanza  che impegna i paesi membri ad assistere anche con la forza armata il paese membro che sia attaccato nell’area nord-atlantica, la Nato viene trasformata in alleanza che prevede l’aggressione militare. 
La nuova strategia è stata messa in atto con le guerre in Jugoslavia (1994-1995 e 1999), in Afghanistan (2001-2015), in Libia (2011) e le azioni di destabilizzazione in Ucraina, in alleanza con forze fasciste locali, ed in Siria. Il Nuovo concetto strategico viola i principi della Carta delle Nazioni unite.
Uscendo dalla Nato, l’Italia si sgancerebbe da questa strategia di guerra permanente, che viola  la nostra Costituzione,  in particolare    l’articolo 11, e danneggia i nostri reali interessi nazionali. 
L’appartenenza alla Nato priva la Repubblica italiana della capacità di effettuare scelte autonome di politica estera e militare, decise democraticamente dal Parlamento sulla base dei principi costituzionali. 
La più alta carica militare della Nato, quella di Comandante supremo alleato in Europa, spetta sempre a un generale statunitense nominato dal presidente degli Stati uniti. E anche gli altri comandi chiave della Nato sono affidati ad alti ufficiali statunitensi. La Nato è perciò, di fatto, sotto il comando degli Stati uniti che la usano per i loro fini militari, politici ed economici. 
L’appartenenza alla Nato rafforza quindi la sudditanza dell’Italia agli Stati Uniti, esemplificata dalla rete di basi militari Usa/Nato sul nostro territorio che ha trasformato il nostro paese in una sorta di portaerei statunitense nel Mediterraneo. 
Particolarmente grave è il fatto che, in alcune di queste basi, vi sono bombe nucleari sotto il controllo  statunitense e che anche piloti italiani vengono addestrati al loro uso. L’Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione nucleare, che ha sottoscritto e ratificato.
L’Italia, uscendo dalla Nato e diventando neutrale, riacquisterebbe una parte sostanziale della propria sovranità: sarebbe così in grado di svolgere la funzione di ponte di pace sia verso Sud che verso Est.
Sostieni la campagna per l’uscita dell’Italia dalla Nato per un’Italia neutrale. 

Per firmare: https://www.change.org/p/la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale

Paolo D’Arpini



Elenco delle basi militari USA in Italia:  www.ancorafischiailvento.org/2018/04/11/elenco-delle-basi-e-installazioni-militari-degli-usa-in-italia/


La portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova mette a nudo l'ipocrisia di Israele che ha l'impudenza di chiedere ai russi di condannare l'attacco iraniano dopo avere passato gli ultimi anni a fiancheggiare il regime di Zelensky. Nel frattempo la Germania tappa la bocca a chi chiede la fine del genocidio del popolo palestinese. La guerra in Medio Oriente è destinata ad allargarsi? Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Lanfranco Cirillo, Gianmarco Landi e Pino Cabras: https://www.youtube.com/watch?v=5O471U-nUOE&list=PLEIfbcrxLG6cj0Tqk0GCH5a-j8OIdZOr0&index=1